sabato 12 luglio 2008

SICILIA REGIONE

La Sicilia è una regione insulare dell’Italia meridionale. Separata dalla penisola italiana dallo Stretto di Messina, è bagnata a nord dal Mar Tirreno, a sud dal Mare di Sicilia e a est dal Mar Ionio. Fanno parte della regione siciliana anche gli arcipelaghi delle Eolie, delle Egadi e delle Pelagie, e le isole di Ustica e Pantelleria.

La Sicilia è l’isola più grande del Mediterraneo e la più estesa regione italiana. Deriva il nome, risalente all’epoca romana, dalle due principali popolazioni che la abitavano nell’antichità: i sicani e i siculi.

La Sicilia è (assieme a Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Sardegna), una regione “a statuto speciale”, dotata, cioè, di maggiore autonomia rispetto alle altre regioni italiane “a statuto ordinario”.

Sicilia
Superficie 25.707 km²
Popolazione 5.013.081 abitanti
Capoluogo Palermo (675.084 abitanti)
Province Agrigento, Caltanisetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa, Trapani
Fiumi Belice, Salso, Simeto
Monti Etna (3.323 m)
Pizzo Carbonara (1.979 m)
Monte Soro (1.847 m)
Rocca Busambra (1.610 m)


IL TERRITORIO

Per la sua forma triangolare, la regione fu chiamata dai greci Trinacria, ovvero “terra dei tre capi”. L’isola forma in effetti un triangolo isoscele quasi perfetto: termina a nord-est con la Punta del Faro, presso Messina, a ovest con il Capo Boeo (o Lilibeo), presso Marsala, a sud-est con il Capo Passero.

La Sicilia è in prevalenza collinare e montuosa. I monti più alti si trovano nella sezione nord-orientale, dove si estende l’Appennino siculo, suddiviso in tre sezioni: i Monti Nebrodi, i Monti Peloritani e la Madonie. Sempre nel nord-est dell’isola, si trova il più alto vulcano attivo d’Europa: l’Etna (3.323 metri). Anche le isole Eolie presentano rilievi notevoli, tra i quali spiccano i vulcani attivi di Stromboli e di Vulcano. La Sicilia è una zona sismica, dove si verificano frequenti terremoti.

Lungo le coste si trovano le uniche pianure dell’isola, come la Piana di Palermo (o Conca d’Oro) e la Piana di Catania, la più estesa dell’isola.

LE COSTE

La conformazione delle coste è molto varia. Il litorale tirrenico, che da Messina si spinge sino a Trapani, è in genere alto e frastagliato; vi si aprono vari golfi, tra cui quelli di Milazzo e di Patti a est, di Palermo e di Castellammare a ovest. Il litorale sul Mare di Sicilia è in prevalenza basso e sabbioso, quasi rettilineo, e con un entroterra collinare. La costa ionica è la più varia: alta e dritta nella sezione settentrionale, dove da Messina a Catania le montagne scendono a picco sul mare, include al centro la vasta Piana di Catania; a sud è perlopiù bassa, ma con varie insenature chiuse dagli estremi contrafforti dei monti retrostanti.

FIUMI E LAGHI

I fiumi hanno regime torrentizio, con portate d’acqua elevate d’inverno e periodi di magra d’estate. Il più importante fiume della Sicilia è il Simeto (113 chilometri), che nasce sui Nebrodi ed è arricchito da vari affluenti che scendono dall’Etna, bagnando la Piana di Catania. Il fiume più lungo (144 chilometri) è però l’Imera-Salso, che ha origine nelle Madonie e attraversa tutta l’isola da nord a sud, sfociando nel Mare di Sicilia. Il Belice scorre nella sezione più occidentale dell’isola (Val di Mazara). I laghi, a causa della siccità, sono prevalentemente artificiali, ma non soddisfano il fabbisogno idrico della regione.

IL CLIMA

Il clima mediterraneo presenta lunghe estati calde e secche, con temperature spesso oltre i 40 °C; gli inverni sono miti solo nelle fasce costiere, con medie sui 10 °C, ma freddi nell’interno, con temperature che frequentemente scendono al di sotto dello zero. Le precipitazioni, in genere scarse, aumentano sui rilievi, dove le temperature sono più basse.

L’AMBIENTE

L’ambiente naturale ha subito notevoli modifiche a opera dell’uomo. Molte aree hanno conosciuto un processo di intensa edificazione, soprattutto lungo la costa occidentale e nel Palermitano. Le foreste che un tempo coprivano l’isola sono scomparse, e oggi i boschi si trovano solo sulle catene montuose.

L’isola conserva varie zone di grande interesse naturalistico, solo in parte tutelate. Tra queste ricordiamo la Riserva marittima dell’isola di Ustica e il Parco regionale dell’Etna.

FLORA E FAUNA

Le differenze climatiche tra una zona e l’altra della regione permettono lo sviluppo di una vegetazione molto varia. Lungo la fascia costiera, la flora è costituita da arbusti di ginestra, lavanda, rosmarino, oleandro e lentisco, mentre nelle zone montuose crescono lecci, sugheri, querce, castagni, faggi. L’uomo ha introdotto agavi, gelsi ed eucalipti.

Tra le specie faunistiche selvatiche vanno segnalati molti animali protetti: l’istrice, il nibbio, il falco pellegrino, l’aquila, il gatto selvatico, la donnola e, tra i serpenti, il colubro leopardino.

ECONOMIA

L’economia della Sicilia poggia essenzialmente sull’agricoltura e sul settore terziario (soprattutto pubblica amministrazione e commercio al minuto). Importante è anche il turismo, sia balneare sia d’arte.

Agricoltura, allevamento, pesca

Anticamente la regione era definita “il granaio di Roma”. Oggi la Sicilia continua a essere un importante produttore di cereali, soprattutto nelle zone dell’entroterra, anche se le coltivazioni devono far fronte alla siccità e alla mancanza di impianti di irrigazione adeguati. Nella fascia costiera si coltivano gli agrumi (la Sicilia è al primo posto in Italia per la produzione di arance), melanzane, zucchine, olive, mandorle e fiori. I vitigni forniscono inoltre vini pregiati: marsala, passito, corvo e malvasia.

L’allevamento non riveste grande importanza, mentre un’attività economica di rilievo è la pesca (soprattutto di tonno e pesce spada). La Sicilia fornisce il 25% del pescato nazionale; Mazara del Vallo (in provincia di Trapani) è il principale porto peschereccio d’Italia.

Industria

L’industria non ha un gran peso nell’economia della regione ed è specializzata soprattutto nel settore estrattivo ed energetico. La presenza di notevoli giacimenti di zolfo fece decollare in passato l’attività estrattiva dello zolfo, oggi però abbandonata per gli alti costi. Negli anni Cinquanta, la scoperta di alcuni giacimenti petroliferi permise lo sviluppo dell’industria petrolchimica, che oggi, però, raffina quasi esclusivamente petrolio d’importazione. La grande industria non è quindi mai riuscita ad affermarsi in Sicilia, mentre numerose sono le piccole e medie imprese manifatturiere.

Terziario

Il terziario è il settore più sviluppato, grazie al pubblico impiego e al turismo. Quest’ultimo è prevalentemente balneare e si concentra nelle province di Catania, Siracusa e Messina (Taormina e isole Eolie). La Sicilia è famosa per il suo patrimonio archeologico e artistico, che rappresenta un forte richiamo turistico. Tuttavia, la mancanza di strutture di ricezione adeguate limitano questo settore dell’economia.

Le vie di comunicazione e i trasporti terrestri sono tuttora carenti nell’interno dell’isola.

POPOLAZIONE E CITTÀ

La Sicilia è la regione italiana con il più alto tasso di emigrazione. All’interno dell’isola stessa, si verificano spostamenti verso la fascia costiera e le città, dove vi sono maggiori possibilità lavorative.

Palermo, il capoluogo di regione, si trova nella parte nord-occidentale dell’isola, al centro della Conca d’Oro.

Agrigento sorge vicino al sito di un’antica acropoli greca. L’economia si basa soprattutto sul turismo, favorito dal patrimonio archeologico della celebre Valle dei Templi.

Caltanissetta sorge in una zona collinare lungo il fiume Salso. L’economia della città si basa sull’agricoltura e sull’industria manifatturiera.

Catania, nella parte orientale della regione, fu quasi interamente distrutta da un terremoto nel 1693. L’economia si basa sull’agricoltura (la città si trova nella più grande pianura siciliana) e la pesca, ed è in costante aumento l’afflusso turistico.

Enna è situata sui Monti Erei, al centro dell’isola. L’estrazione dello zolfo, che un tempo rappresentava la principale attività economica, oggi è in crisi. L’agricoltura è poco produttiva.

Messina, affacciata sullo Stretto che separa la Sicilia dalla Calabria, nel corso dei secoli fu colpita da numerose epidemie e terremoti. Quello del 1908 la distrusse quasi completamente. L’economia è basata sull’agricoltura (vino, olio d’oliva, nocciole) e sul turismo (Taormina).

Ragusa è il capoluogo di provincia più meridionale d’Italia; sorge nella parte sud-occidentale della Sicilia, sui contrafforti dei Monti Iblei.

Siracusa si trova nella costa sud-orientale della Sicilia. La città comprende l’isola di Ortigia, collegata alla terraferma da un ponte. È famosa per la zona archeologica delle Latomie, il tempio di Atena e il santuario di Apollo.

Trapani, situata su una piccola penisola nella sezione nord-occidentale dell’isola, vanta una notevole flotta commerciale e possiede le tonnare più antiche del Mediterraneo.

STORIA

Originariamente abitata dalle popolazione dei siculi, dei sicani e degli elimi, la Sicilia fu occupata, tra il VI e il IV secolo a.C., dai fenici e dai greci, che vi fondarono numerose colonie (Siracusa, Gela, Selinunte). Nel IV secolo a.C. i cartaginesi si stanziarono nella parte occidentale dell’isola e in poco tempo distrussero l’organizzazione delle colonie della Magna Grecia, che entrarono in una fase di decadenza (eccetto Siracusa). Nel III secolo a.C., con la vittoria nella seconda guerra punica, i romani cacciarono i cartaginesi e si impossessarono della Sicilia, che divenne una provincia romana.

Alla decadenza dell’impero romano, la regione fu invasa da vandali e ostrogoti. Con la guerra greco-gotica passò sotto il dominio bizantino; vi rimase per tre secoli, divenendo un baluardo militare contro l’avanzata araba, che però alla fine non riuscì a impedire. L’invasione degli arabi, nel IX secolo, promosse la rinascita economica e culturale dell’isola. Nell’XI secolo la conquista dei normanni riportò la Sicilia sotto il potere della Chiesa di Roma e introdusse il feudalesimo.

Alla dominazione normanna seguì, alla fine del XII secolo, quella degli Svevi. Durante il regno di Federico II, la Sicilia divenne un importante centro culturale, aperto alle diverse culture del tempo. Nel 1246 l’isola passò sotto la corona degli Angioini e vi rimase fino al 1282, quando scoppiò la rivolta dei Vespri siciliani che portò alla cacciata dei francesi dall’isola e all’instaurazione degli Aragonesi sul trono di Sicilia.

Nessuna corona straniera, però, si preoccupò mai di eliminare o limitare il potere dei baroni locali che, di fatto, governavano l’isola. Nel 1735 la Sicilia fu annessa al Regno di Napoli e passò sotto la corona dei Borbone.

Nel 1820 scoppiarono anche in Sicilia i primi moti risorgimentali, che proseguirono poi nelle rivolte del 1848. Qualche anno dopo, nel 1860, sbarcarono a Marsala i Mille garibaldini; in pochi giorni le truppe di Garibaldi, aiutate dalla popolazione, sconfissero i soldati borbonici e liberarono la Sicilia dal dominio straniero. Nello stesso anno la Sicilia entrò a far parte del Regno d’Italia.

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